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Tra Luce e Oscurità

Martedì pomeriggio rientro a casa dal lavoro , trovo il pc disconnesso .
Spesso accade , quando la Telecom mi cambia ip , il router non si riavvia in automatico..
Nel frattempo noto che nel router la lucina ppp non è accesa .. quindi ogni tentativo di riavvio per riconnettermi è vano ..
Telefono al 187 .. parlo con un operatore , incompetente .. vuole a tutti i costi aver ragione lui , dicendo che il problema non è loro , ma mio.. Che mi avrebbe mandato un tecnico per risolvere la cosa..
Esco per alcune faccende , al mio rientro chiamo nuovamente la Telecom , parlo con un operatore che mi sembrava più competente dell'altro , dopo varie prove e tentativi , riconosce che il problema non è mio ma loro .. mi dice che avrebbe aperto una pratica per segnalare il problema , cancellando quella precedentemente fatta perchè inesatta.
Per me è un inferno non avere internet , passo le serate a rincretinirmi davanti all TV o leggendo ..
Ieri incavolata come non mai , decido di richiamare di nuovo , una volta digitato il mio numero di telefono , mi dice in automatico "Come da accordi presi in precedenza , il suo problema sarà risolto entro venerdì prossimo" .. ma come ??????? Io non ho preso accordi con nessuno .. e venerdì prossimo .. intendevano oggi o la settimana prossima?
Ero quasi ad un livello di esaurimento totale .. ho divorato un libro di 330 pagine in 2 sere ..
Oggi speranzosa , torno dal lavoro , controllo il router .. e .. amara sorpresa .. ancora niente linea ..per l'ennesima volta chiamo la Telecom .. fortunatamente .. mi risponde una persona efficente e disponibile , gli spiego nuovamente il problema , mi dice che vede le chiamate e che il secondo operatore che io avevo contattato non aveva soltanto cancellato la pratica incorretta .. non ne aveva nemmeno aperto un'altra per segnalare il problema !!!!!!
Alla fine , quest'ultima persona , estremamente gentile mi ha detto che ha fatto il possibile per le sue possibilità e che se entro lunedì non avevo ancora linea di chiamare di nuovo per segnalare la cosa un'altra volta...
Bhe .. dopo 5 minuti avevo di nuovo la mia bella adsl ..
Morale della favola , sperate di trovare persone così , che in poco vi risolvono il problema .. senza tanti giri di parole che alla fine non servono a nulla...

Se siete tra le migliaia di persone che consumano le proprie energie dimenandosi sulle piste da ballo fino a notte inoltrata da oggi avrete la certezza che la vostra fatica non è sprecata. A Rotterdam, in Olanda, è stata infatti progettata la prima discoteca che sfrutta questa energia “umana” per produrre elettricità che alimenta il locale stesso. Insomma, ballando si produce l’elettricità che fa funzionare il locale che a sua volta, con la musica, “alimenta” i danzatori. A ciclo continuo.
A promuovere la discoteca che risparmia energia è un’associazione ambientale, Enviu, che ha collaborato per la sua realizzazione con lo studio di architettura Döll - Atelier voor Bouwkunst di Rotterdam. «Il dancefloor dell'Off Corso» spiegano i tecnici «impiega un sistema “piezoelettrico”: il pavimento è sospeso su speciali cristalli che producono elettricità quando vengono fatti sobbalzare». In pratica quello che avviene con i normali accendigas da cucina in cui lo strofinamento di uno di questi cristalli produce una minima quantità di elettricità che fa scoccare una scintilla. Gli impulsi piezoelettrici vengono poi incanalati verso un accumulatore che copre il fabbisogno energetico di tutto il locale.
L’iniziativa olandese non è unica in Europa. Sono infatti già diversi i progetti pensati per ridurre il consumo energetico trasformando il movimento delle persone in energia elettrica: ad esempio uno studio architettonico inglese sta realizzando una scala che immagazzina l’energia prodotta dalle vibrazioni del passaggio. Lo stesso gruppo di lavoro sta inoltre progettando un pavimento analogo a quello della discoteca da impiegare in alcune stazioni della metropolitana londinese. Questa volta però saranno dei generatori a pressione idraulica a catturare l’energia prodotta dai passi delle migliaia di pendolari.
(da focus.it )


Chi semina piante raccoglie case
Il progetto è di due eco-architetti, Mitchell Joachim e Javier Arbona i quali, insieme all’ingegnere ambientale Lara Green, hanno studiato la Fab Tree Hab una casa in grado di crescere come una pianta, espandendosi da una manciata di semi piantati nel terreno fino a una costruzione di due piani, ecologicamente corretta al 100%.
Addio quindi alle pareti costituite da mattoni e cemento: esteriormente infatti saranno composte semplicemente da rami e foglie modellati appositamente da una gabbia guida. Internamente invece, per isolare la casa da tutti gli agenti esterni quali infiltrazioni d’acqua o spifferi, le pareti saranno composte da argilla e paglia e rivestite da uno strato di intonaco.
Persino le colonne portanti sono naturali; esse saranno infatti costituite dagli alberi più resistenti che permetteranno, non solo di dare anch’essi forma alla casa, ma di mantenere stabile l’intero complesso.
Ma non è soltanto la sua particolare struttura esterna che rende la Fab Tree Hab una dimora interamente ecologica e all’avanguardia al tempo stesso.
L’intera abitazione è stata infatti pensata per interagire in completa armonia con l’ambiente, a partire dalle finestre che verranno realizzate in plastica di soia la cui buona elasticità permette un maggiore adattamento all’espansione della casa e, cosa ancora più importante, non è ricavata dal petrolio. L’energia elettrica sarà fornita da pannelli solari e il sistema idrico sarà basato sul riciclo dell’acqua.
Se quindi esteriormente la casa prototipo si adatta perfettamente all’ambiente circostante, internamente è comunque fornita di tutti i comfort a cui le persone si sono oramai abituate.
( da focus.it )